LE TAPPE
La via Francigena da Lucca a Siena
Il tratto più frequentato della Via Francigena è senz'altro da Siena a Roma, ma il percorso da Lucca a Siena riserva aspetti ugualmente suggestivi perché attraversa città d'arte e borghi medievali molto interessanti, oltre ad alcuni scorci naturalistici ugualmente attraenti.
1° tappa: Lucca – Gambassi Terme - km. 66
Arriviamo a Lucca nel pomeriggio del 22 maggio e utilizziamo il tempo a nostra disposizione per visitare una delle più belle città italiane.
Alloggiamo all’Ostello S. Frediano, un tipico ostello ben organizzato, accogliente e pulito che ci dispone positivamente per affrontare il nostro impegno cicloturistico.
2° tappa: Gambassi Terme - Siena - km. 66
Si lascia Pieve a Chianni per salire, con un breve tratto, al caratteristico borgo di Gambassi Terme da cui si prende un sentiero che porta a Riparotta dove c'è "Casanova" uno dei tipici casolari toscani, dove l'ordine e il buon gusto regnano sovrani. Passando per Luiano e Pancolle attraverso un percorso verdeggiante e panoramico si arriva a S.Giminiano. Rappresenta una delle tappe più interessanti per i meravigliosi borghi che si attraversano: S.Giminiano, Colle Val d’Elsa, Abbadia a Isola e Monteriggioni meriterebbero una sosta più approfondita di quello che consente il percorso della francigena in bicicletta. L’arrivo a Siena è il completamento di una tappa ricca di arte, di storia e di bei paesaggi.
Maggio 2016
La via Francigena da Siena a Roma
La caratteristica della Via Francigena (che ripete quasi fedelmente l’itinerarium descritto nel 994 dal monaco Sigerico) è che il percorso si svolge quasi interamente su sentieri e strade secondarie. Da Siena a Roma si costeggia la via Cassia percorrendola soltanto per brevissimi tratti e solo per mancanza di alternative. La capacità di “Viaggiareinbici” e soprattutto di Daniele, il nostro accompagnatore, è stata quella di seguire fedelmente il percorso ufficiale che si svolge su sentieri, stradine e viottoli anche se disagevoli, purché adatti al transito delle nostre mountain bike; privilegiando la natura, il verde e i bei panorami ,anche se ciò comportava un allungamento del tragitto.
Nel percorrere la Francigena non abbiamo usufruito degli ostelli disseminati lungo il cammino perché Daniele vuole offrire una sistemazione più comoda garantita dalle strutture albeghiere. Inoltre non è facile trovare ospitalità negli ostelli per olte 20 persone.
E' stato bello lungo il percorso l’incontro tra ciclisti e pellegrini, con calorosi saluti e incitamenti reciproci. Ho potuto, però, constatare che la via Francigena è ancora poco frequentata. Questo non solo perché è stata riscoperta da pochi anni, ma soprattutto perché in Italia il “turismo lento” è ancora poco apprezzato. Ci vorrà un po’ di tempo perché qui da noi si raggiunga l’interesse che suscita all’estero. In ogni caso questo tipo di turismo potrebbe essere un modo per attirare più stranieri in Italia.
Il punto di ritrovo del gruppo "viaggiareinbici" è presso la stazione ferroviaria di Siena. Dopo le dovute presentazioni, la consegna dei bagagli e il ritiro delle bici prese a noleggio, finalmente si parte.
1° tappa: Siena – S. Quirico d’Orcia - km. 54
Per uscire da Siena attraversiamo una parte del centro storico e prendiamo la panoramica strada della Certosa. In lontananza possiamo ammirare Siena con le sue torri e le sue cupole.
La prima tappa affronta un percorso di 58 km in gran parte lungo le “strade bianche” delle Crete Senesi pieno di saliscendi con brevi tratti alquanto impegnativi. Le piccole difficoltà del percorso sono compensate dalla bellezza del paesaggio. Fiancheggiando il torrente Arbia si attraversa Isola d’Arbia, si passa vicino all’antica struttura di Grancia di Cuna, attualmente in ristrutturazione, e percorrendo il sentiero lungo la linea ferroviaria si arriva a Buonconvento dove ci fermiamo per il pranzo e approfittiamo per una visita allo splendido borgo medievale. Si prosegue per Torreneri attraversando i famosi vigneti di Montalcino. Ci avviciniamo alla val d’Orcia (patrimonio mondiale dell’UNESCO) e alla meta della prima tappa S. Quirico d’Orcia che rappresenta un’altro esempio della stupenda architettura toscana. A S.Quirico prima di cena si approfitta per fare una ricognizione della cittadina. Abbiamo potuto ammirare il caratteristico borgo medievale, le mura di cinta ancora ben conservati e gli Horti Leonini, esempio di giardino all’italiana del cinquecento. Essendo la via Cassia la strada percorsa dalle mille miglia per arrivare a Roma, la città ha dedicato un monumento in ricordo di Tazio Nuvolari l’asso del volante.
L'alloggio per la notte è presso uno splendido albergo con piscina, alla periferia della città.
2° tappa: S. Quirico d’Orcia – Proceno - km. 58
E’ una delle tappe più lunghe (60 km), sulla carta è la tappa più impegnativa, ma è anche la più affascinante dell’intero viaggio. Si prosegue lungo la val d’Orcia alle falde del Monte Amiata tra panorami spettacolari, immersi nelle celebri vallate di oliveti e vigneti, tipiche del paesaggio toscano. Dopo lo splendido borgo medievale di Vignoni si arriva a Bagno Vignoni dove ammiriamo la straordinaria piscina termale in piazza e le antiche terme romane. Si arriva, quindi, all’inizio della lunga salita (10 km circa) che porta a Radicofani lungo la vecchia Cassia. Salita che mi ricorda le epiche gesta dei corridori delle Mille Miglia quando, non c’era ancora la TV e si ascoltava la radiocronaca della corsa. Per evitare la impegnativa salita era previsto il soccorso del furgone al seguito. Speravo di non dover optare per l’aiutino. Ci sono riuscito! Radicofani è stato il regno del famigerato Ghino di Tacco. Tutta la zona è stata nel passato area di banditismo. Del resto il territorio impervio si prestava allo sviluppo del fenomeno banditesco. Dopo la sosta per il pranzo e la visita alle splendide ceramiche del Della Robbia scendiamo da Radicofani mediante una ripida strada bianca fino a Ponte a Rigo che segna il confine tra la Toscana ed il Lazio. Dalla terra dei Medici si arriva nella Tuscia: la terra dei Papi. La meta della seconda tappa è Proceno dove alloggiamo in un albergo diffuso sparso tra le case del borgo, vigilato da un ardito castello.
3° tappa: Proceno - Viterbo - km. 62
Uscendo da Proceno ci aspettano 62 km per arrivare a Viterbo. Il paesaggio non cambia molto, ma la caratteristica degli edifici e dei borghi passa dalla raffinatezza dell’architettura toscana al rustico dei borghi laziali. Dalle pietre e dal cotto toscano si passa alla prevalenza del tufo. Per la verità, attraversato il confine regionale, abbiamo purtroppo notato una certa trascuratezza lungo la via Francigena: poca cura dei sentieri e della segnaletica. In ogni caso il tratto laziale non è meno suggestivo. Nelle campagne, meno coltivate, prevale la boscaglia e il pascolo. Ad Acquapendente visitiamo la chiesa del Santo Sepolcro la cui cripta ricostruisce l’omonima chiesa in Terra Santa (per questo la città viene chiamata la Gerusalemme d’Europa). Arrivati a San Lorenzo Nuovo ammiriamo il panorama sul lago di Bolsena. Scendendo verso il cratere vulcanico imbocchiamo un percorso con un continuo saliscendi tra uliveti, vigneti, prati e boschi e con una bella vista sul lago. L’antico borgo di Bolsena è dominato dal suo castello, ma è famoso, oltre che per il lago, anche per la chiesa del miracolo eucaristico. Proseguendo su sentieri, sempre con la vista del lago, si passa per il Parco di Turona con la sua fitta vegetazione. Alle porte di Montefiascone, conosciuta per la leggenda del suo meraviglioso vino (est-est-est) e per le sue architetture, facciamo una sosta al cippo che indica i 100 km alla tomba di S.Pietro. All'uscita di Montefiascone si percorre un lungo tratto di basolato romano, vecchio tracciato della Cassia Antica. Prima di arrivare a Viterbo, ammiriamo le terme di Bagnaccio tappa ristoratrice per i pellegrini della via Francighena. Le terme sono ancora attive e molto frequentate. Viterbo è una città tutta da scoprire che non ha nulla da invidiare alle bellezze toscane. E’ la città dei papi e possiede uno dei quartieri medievali più caratteristici e meglio conservati d’Italia, che naturalmente non manchiamo di visitare.
4° tappa: Viterbo – Campagnano di Roma - km. 66
Rappresenta la tappa più lunga del nostro percorso (km. 65). Si esce da Viterbo attraversando il quartiere medievale. Lasciata la città dei papi si attraversa un territorio ricco di antichità. Strade intagliate nel tufo, tombe e reperti di epoca etrusca e romana, ma in questa tappa anche la natura ha il suo fascino: boschi affascinanti, grandi piantagioni di nocciole, oltre a ...sentieri sconnessi. La via Francigena prosegue su viottoli all’interno di appezzamenti privati, delimitati da staccionate e cancelli a volte chiusi. All'ingresso di uno di questi cancelli che introduce all'interno di veri e propri giardini coltivati a noccioleti, prima di Vetralla in prossimità della "Quercia d'Orlando" era stata instattata un'icona in terra cotta raffigurante il pellegrino con la bisaccia. Un'icona rappresentativa della Via Francigena che avevo vista nei miei primi due itinerari, ma che al terzo viaggio, nel maggio 2017, ho trovato inesorabilmente divelta dal suo piedistallo in tufo. Una vera mascalzonata! Il percorso passa per il Parco Regionale della Valle del Treja dove ammiriamo le cascate del monte Gelato. Anche questa tappa è caratterizzata da una fitta vegetazione e da ambienti prettamente naturali. La storia ci da una sua testimonianza a Sutri con il bellissimo anfiteatro romano. Diversi sono i borghi attraversati: Vetralla, Capranica, e Monterosi, ricchi di testimonianze papali e delle facoltose famiglie dai nomi illustri. Si arriva a Campagnano costeggiando l'autodromo di Vallelunga e affrontando l’ultima breve ma impegnativa salita. Roma è ormai vicina.
5° tappa: Campagnano - Roma - km. 46
E’ la tappa più corta, ma forse la più problematica a causa dell’intenso traffico che troviamo nell’avvicinarsi alla città eterna. Prima di arrivare alla periferia di Roma attraversiamo, però, uno degli ambienti naturali e più belli: il Parco di Veio. Prima di Formello passiamo vicino alla Madonna del Sorbo.
Per evitare il più possibile il congestionato traffico nei pressi di Roma abbandoniamo il tracciato ufficiale della Via Francigena, facendo una deviazione per Prima Porta da dove inizia la bella pista ciclabile del Lungotevere. Costeggiando il Tevere, circondati da una ricca vegetazione e da numerosi circoli sportivi, ci avviciniamo a Piazza S. Pietro. Nelle tre esperienze fatte alla Francigena, percorrendo gli argini del fiume negli ultimi metri della lunga pedalata, ho provato sempre la stessa indescrivibile emozione.
All’altezza di Ponte Vittorio Emanuele risaliamo la scaliata, entriamo in via della Conciliazione e la sagoma della basilica spicca dinanzi a noi in tutto il suo splendore. Siamo arrivati! Un ringraziamento a Daniele, Paolo e ai compagni di viaggio che mi hanno accompagnato attraverso un bel …..sogno.
maggio 2015 - maggio 2017