Oggi l’appuntamento con gli amici di Ciclo Escursionismo Abruzzo era a Chiovano Basso, nel comune di Bisenti, a pochi chilometri da Arsita. Bisenti è famosa perché una leggenda le attribuisce i natali di Ponzio Pilato, mentre Arsita era anticamente conosciuta con la denominazione di “Bacucco”. Non si conosce la motivazione di questo nome attribuita al borgo, ma la parola bacucco ha due derivazioni: da Abacuc, vecchio profeta biblico (vecchio quanto il cucco); ma potrebbe derivare anche dal cappuccio (in arabo: burqu) con cui le donne si coprivano il volto in pubblico.
Ci troviamo nell’alta Valle del Fino ai piedi del Monte Camicia da dove si gode di un ampio panorama su tutta la Catena del Gran Sasso. Una terra, questa, per secoli lontana da ogni centro economico, politico e sociale e che fu famosa per il brigantaggio ottocentesco.
Oggi il percorso, più che ai riferimenti storici, è incentrato sulla vista panoramica della Catena del Gran Sasso. Lasciamo le nostre auto per partire con le e-bike dall’Azienda Agricola Ciccone Vini. Ci dirigiamo verso Chiovano Alto proseguendo per Villa Scarcinelli e Contrada Piane. Prendiamo la strada provinciale 34 che percorriamo a brevi tratti per deviare ogni tanto su alcuni sentieri. Anche se le strade delle colline teramane sono prive di traffico, quando è possibile, le nostre MTB preferiscono avanzare sullo sterrato. Arrivando alla chiesa di Santa Maria d’Aragona deviamo sulla strada secondaria di Contrada Sant’Antonio, dopo circa due chilometri, in Località Pantane, rientriamo per poche centinaia di metri sulla sp 34 per svoltare su Contrada Cacciafumo.
Godiamo di un ampio giro altamente panoramico, di cui le foto e i video possono dare valida testimonianza. Oltrepassando Villa Leonida, arriviamo in Contrada La Cima dove per pochi metri si torna ancora sulla sp 34 per prendere subito la sp 52 che ci porta a Roccafinadamo, una frazione del comune di Penne dal toponimo stravagante e sconosciuto. Costeggiamo il “Natur Camping Rocca di Sotto”, un campeggio rustico, tra gli olivi, che privilegia l'ambiente naturale, per campeggiatori in tenda, camper, roulotte e casette in legno. Dopo poco meno di 3 chilometri deviamo per la sp 32; percorsi circa 3 chilometri si supera il bivio di Cerase girando per Contrada Selva Grande verso Bozzano. Continua la vista panorama sul monte Camicia e sulla parte sud della catena del Gran Sasso. Dopo la struttura ricettiva Casa del Falco troviamo la strada per Venditti che, sbagliando, percorriamo per alcuni metri, torniamo subito indietro e al bivio entriamo in un lungo sentiero sterrato che tra boschi e campi coltivati ci conduce a Castiglion Messere Raimondo, un altro dei borghi antichi dell’Abruzzo. La storia di Castiglione Messer Raimondo affonda le sue radici in epoca pre-romana. Il toponimo deriva dal latino Medioevale castellio-onis ossia piccolo castello. La successiva integrazione della denominazione con “Meser Raimondo” si deve all'identificazione del feudo con Raimondo Caldora che ne divenne proprietario nel 1414, per poi passare alla famiglia Acquaviva. L’uso della pietra arenaria è una delle caratteristiche di questo borgo, utilizzata soprattutto nella chiesa madre di San Donato Martire. La chiesa parrocchiale fu iniziata nel tardo Settecento su un progetto dell'ingegnere napoletano Francesco Giordano; in un primo tempo dedicata a San Nicola di Bari fu successivamente consacrata a San Donato il cui corpo si conserva all’interno della chiesa.
Lasciato Castiglion Messere Raimondo percorriamo la ss 365, che sovrasta la Valfino, fino al Bivio San Nicola dove giriamo per Venditti e scendiamo verso Chiovano Basso.
Siamo rientrati all’Azienda Agricola Ciccone Vini dove Matteo, il titolare, ci fa un’ampia spiegazione sulla loro attività vitivinicola. Seguendo le orme del padre Alberto ha continuato nella produzione di vitigni di media montagna coltivando soprattutto il Vitigno Montonico, tipica uva a bacca bianca autoctona.